Domenica si è tenuto il trofeo “Città di Codogno”, prima gara dopo il Covid, ma i soci sono dimezzati e sono calati gli introiti
A complicare le cose ci si è messa anche la difficoltà a reperire la polvere da sparo per confezionare le cartucce. È importata dall’America, ma come per tutte le “materie prime” anche quella arriva a singhiozzo. I tiratori la usano per farsi le cartucce da sé, così risparmiano. E invece… è come oro. Vai a trovarla.
Anche al poligono di Retegno è tempo di austerity. Due anni di Covid-19 hanno lasciato il segno. E il 33esimo “Trofeo città di Codogno” organizzato domenica, dopo le edizioni 2020 e 2021 cancellate per la pandemia, è stato la celebrazione della ripartenza. La gara, suddivisa in quattro specialità, due con armi datate dell’Ottocento e due con armi moderne, ha visto la partecipazione di 40 tiratori provenienti dal Lodigiano, Cremonese, da Vercelli, Varese e Como. E il santangiolino Matteo di Pilato salire sul terzo gradino del podio. Un premio speciale, come “veterano”, è andato poi a Luigi Cabrini, classe 1937, della Sezione di Codogno.
A presiedere le premiazioni c’era il presidente del poligono Giorgio Prandini. Presenti il consigliere con delega allo sport di Codogno Luigi Bassi e Angelo Croce, titolare del Caseificio Angelo Croce di Casalpusterlengo, che ha deliziato i vincitori con omaggi gastronomici.
È stata la dea bendata, invece, a premiare Andrea Ziliani, che nell’estrazione finale si è portato a casa una pistola Beretta cal. 7,65br mod. 35. La fortuna di questi tempi è merce rara, come sa bene il presidente Prandini: «Sono stati due anni durissimi, abbiamo dimezzato il numero dei soci, che da 1500 nel 2019 a fine 2021 erano 700, senza contare che gli introiti dipendono dal numero di volte che vengono a sparare e in molti hanno ancora paura del Covid per cui non vengono. Gli aumenti del costo del carburante per i trasferimenti e del materiale per il tiro a segno poi fanno il resto – spiega -. Non siamo sovvenzionati e di questo passo non so come andremo avanti»
A parte una gara valevole per il campionato italiano, dal 2020 altre non ve ne sono state. E sul bilancio si sente.
Il 33esimo “Trofeo città di Codogno” però vuole essere un nuovo inizio. In questo momento storico, con la guerra alle porte dell’Europa, c’è poi un’altra cosa che il presidente Prandini tiene a sottolineare: «Il nostro sport si fa con le armi ma non siamo guerrafondai come qualcuno crede. E siamo vicini al popolo ucraino».
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